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sindrome di brown, occhio destro si eleva mentre occhio sinistro rimane fisso

Sindrome di Brown (mamma ha sempre ragione)

La sindrome di Brown è uno strabismo verticale caratterizzato da una limitazione dell’elevazione di uno dei due occhi nello sguardo in alto e verso il naso. Di natura per lo più congenita, può avare differenti eziologie, interessa il muscolo Piccolo Obliquo (PO) che risulta ipofunzionante ed è monolaterale (interessa solo un occhio).

Si può pensare che avere gli occhi storti solo in determinata posizione in alto non deve essere un grande problema, però se pensiamo che un bambino passa gran parte della sua vita a guardare gli adulti… E’ un problema per noi se gli occhi sono storti solo in quella posizione?

Onestamente sì.

Di solito se ne accorgono le mamme (sempre loro), nel periodo delle prime pappe, ossia quando il bimbo è seduto sul seggiolone e ti circa con gli occhi… pi ovviamente ci si fa più caso.

Ad una visita frettolosa potrebbe non manifestarsi perché:

Non sta mai fermo

Non legge

Non si riesce a fare la “classica” visita

Ma noi ortottisti siano maestri dell’avanguardia, inventiamo modi e metodi per studiare ogni piccolo paziente.

Quindi perché la Sindrome di Brown va ben monitorata nel tempo?

  • Potrebbe essere già presente o insorgere un’ambliopia nell’occhio con il deficit
  • Potrebbe instaurarsi una PAC (posizione anomala del capo)
  • Potrebbe dare difficoltà come diplopia a scuola nel passaggio lavagna (più alta) quaderno…

Coso possiamo fare?

  • Ovviamente visita oculista per valutare che non ci siano anomalie in altre strutture dell’occhio e definire un eventuale difetto di vista.
  • Visita ortottica per confermare la presenza dello strabismo e definire bene tutti gli aspetti della visione binoculare e se si sono instaurati già atteggiamenti compensatori (PAC) o l’ambliopia intervenire subito riabilitazione ortottica e bendaggio e l’eventuale uso di una correzione ottica.

Importante con la riabilitazione ortottica non possiamo risolvere lo strabismo ma possiamo rafforzare tutti i muscoli in modo da poter sopperire al deficit, e possiamo rafforzare tutte le componenti della visione binoculare.

Conoscevi questa particolare sindrome?

 

 

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Le tappe fondamentali per occhi sani. 12 mesi

L’importanza di non arrivare tardi nelle tappe di sviluppo di un bambino passa anche attraverso la sua capacità visiva.

La capacità visiva è un requisito indispensabile per il corretto e puntuale raggiungimento di tutte le tappe di sviluppo; programmare le visite oculistiche e ortottiche nelle giuste finestre evolutive è per questa ragione una prassi di vitale importanza.

Ecco perché programmare le visite oculistiche e ortottiche è fondamentale, e vi spieghiamo perché:

A 12 mesi soprattutto se ci sono familiarità (strabismo, ambliopia, miopia o ipermetropia elevate) o se il pediatria ha rilevato un’anomalia nel riflesso rosso (in questo caso anche prima):

L’oculista valuterà la salute anatomica dell’occhio, attraverso l’esame obiettivo delle diverse strutture dalla cornea alla retina.

L’ortottista valuterà la presenza di anomalie della motilità oculare, come per esempio uno strabismo, che non sempre è francamente visibile ai genitori, ma se notato in tempo ci fa risparmiare tempo nella terapia. A 12 mesi è vero che è piccolino ma molto si può vedere e se qualcosa non torna si faranno controlli più ravvicinati, anche per valutare bene l’eventuale difetto di vista e la presenza di un’ambliopia (occhio pigro) e quindi correggerla in tempo.

Ricordate che una visita non esclude l’altra, che bisogna dedicare del tempo e la fretta è sempre una cattiva consigliera, e ci teniamo a ricordarvi che dovete chiedere, fare domande, avere chiarimenti, una corretta informazione passa attraverso una sana comunicazione fra medico e paziente.

se non lo avete ancora fatto, allora vi invitiamo a scaricare il Diario della visita… così potete andare preparati e senza ansie.

Come sempre noi siamo qui per ascoltare e rispondere alle vostre domande ecco i contatti:

🌈Sapete dove trovarci,
Le Oculus rispondono sempre qui:
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Ipovisione e bambini: gestire le difficoltà fin da piccoli.

Le cause di ipovisione infantile possono essere molteplici :

💡Il test essenziale per il riconoscimento precoce di anomalie anatomiche che potenzialmente possono gravare sulla visione del piccolo paziente è la prova del riflesso rosso 🔴.

🩺Questo test deve essere eseguito nel periodo neonatale e a tutte le visite successive dal medico pediatra. Il riflesso rosso deve essere presente e simmetrico in entrambi gli occhi. Un riflesso con intensità ridotta o la presenza di “ombre” nere, la presenza di un riflesso bianco o l’asimmetria tra i due occhi sono tutte indicazioni di anomalie, in questo caso il pediatra deve mandare immediatamente il paziente dall’oculista.   

🚀Risulta fondamentale la tempistica con la quale viene diagnosticata la presenza di irregolarità, la prevenzione quindi si rileva la migliore arma.

Nel caso in cui si rilevi la presenza di anomalie, si può rendere necessario l’intervento chirurgico (come in alcuni casi cataratta congenita e glaucoma), un tempestivo approccio ortottico (nel caso di ambliopie e strabismi), ma anche intraprendere un percorso riabilitativo ortottico mirato all’utilizzo di tecniche e dispositivi elettronici per sfruttare la visione residua.

📚Un aspetto per noi importante è far conoscere ai genitori e poi al piccolo, il “cammino” della patologia, che in alcuni casi porterà a un degradmento della visione molto grave se non totale, per affrontare insieme il futuro, con forza e conoscenza!👨‍👩‍👦👩‍⚕️

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Giocare bene per crescere meglio: la coordinazione occhio-mano

La coordinazione occhio-mano è la capacità del sistema di visivo di coordinare le informazioni ricevute attraverso gli occhi per controllare, guidare e dirigere le mani nell’esecuzione di un determinato compito, come scrivere o prendere una palla. Lo sviluppo di questa funzione inizia fin dai primi mesi per consolidarsi verso i 6-7 anni.

Nella coordinazione occhio-mano gli occhi dirigono l’attenzione e le mani eseguono il compito.

Il processo visivo nel suo insieme, permette la comprensione di ciò che viene visto e non implica solo la capacità visiva, ma anche:

  • la capacità di fissare un oggetto ,
  • la capacità di muovere gli occhi in direzione dell’oggetto che vogliamo osservare,
  • la capacità di accomodare, ossia mettere a fuoco gli oggetti a diverse distanze,
  • la visione binoculare
  • il controllo della coordinazione occhio-mano.

La maggior parte dei movimenti della mano richiede un input visivo per essere eseguito in maniera efficace. Ad esempio, quando i bambini stanno imparando a disegnare, seguono con gli occhi la posizione della mano che tiene la matita, mentre tracciano le linee sulla carta.

 Tra i 4 e i 14 mesi i bambini esplorano il loro mondo e iniziano a sviluppare la coordinazione occhio-mano, insieme alle capacità motorie fini. Le capacità motorie fini sono coinvolte nel controllo di piccoli movimenti muscolari, come quando un bambino inizia a usare le dita per uno scopo e in coordinazione con gli occhi. I neonati sono desiderosi di muovere gli occhi, la bocca e il corpo, verso le persone e gli oggetti che li confortano o che suscitano il loro interesse.

All’età di 6 mesi, molti bambini iniziano a raggiungere rapidamente gli oggetti, senza scatti, con movimenti fluidi, e possono essere in grado di nutrirsi da soli, nel senso che riescono a riconoscere e afferrare il cibo (biscotti, pane) e portarlo alla bocca. I bambini a quest’età sono in grado di guardare da una mano all’altra, di tenere un oggetto mentre ne cercano un secondo e di seguire i movimenti delle mani con gli occhi. A quest’età, la maggior parte dei bambini riesce a colpire gli oggetti con l’indice.

Dopo i 6 mesi, i bambini di solito sono in grado di prendere una tazza e tenerla per il manico. Molti bambini iniziano a raggiungere gli oggetti con un braccio solo, invece che con entrambi.

A circa 8 mesi, man mano che la destrezza migliora, il bambino è in grado di usare il movimento di pinza con le dita per poter afferrare oggetti piccoli, riescono a battere le mani e agitarle (farfallina farfallina).

Dalla nascita ai 3 anni le tappe dello sviluppo della coordinazione occhio-mano sono:

  • Sviluppo della visione che permette loro di seguire con gli occhi oggetti che si muovono lentamente
  • Sviluppo abilità occhio-mano di base come raggiugere  e afferrare oggetti, nutrirsi, vestirsi
  • Riconoscere concetti di luogo e direzione come su, giù
  • Sviluppo della capacità di manipolare oggetti attraverso le abilità motorie fini, come giocare con le costruzioni, modellare, fare i puzzle, ovviamente tutto rapportato all’età del bambino

Dai 3 ai 5 anni:

  • Continuo sviluppo della capacità di coordinazione e preferenza di una mano rispetto all’altra (inizio della lateralizzazione: mancino o destrorso)
  • Perfezionamento della comprensione delle indicazioni: su, giù, accanto, dietro, sotto, sopra
  • Sviluppo della capacità di arrampicarsi, bilanciarsi (camminare sul bordo del marciapiede per esempio), correre, salire e scendere i gradini uno alla volta.
  • Sviluppo coordinazione occhio-mano-corpo
  • Percezione della profondità

Dai 5 ai 7 anni:

  • Miglioramento della capacità motoria fine, come maneggiare le matite e le penne, usare le forbici
  • Miglioramento della coordinazione occhio-mano
  • Miglioramento della concentrazione per svolgere i compiti scolastici

Cosa possono fare mamma e papà? Intorno a 1 -2 anni i genitori dovrebbero iniziare ad incoraggiare il bambino ad eseguire attività di manipolazione (mattoncini, chiodini, puzzle, travasi, la cucina) e mira (giocare ai birilli, giocare a palla). Queste attività sono estremamente importanti per lo sviluppo della coordinazione occhio-mano, che è un elemento cruciale per lo sviluppo fisico del bambino.

Quando dobbiamo preoccuparci? I problemi di coordinazione occhio-mano di solito vengono notati come mancanza di abilità nel disegno o nella scrittura, per esempio quando il disegno mostra uno scarso orientamento sulla pagina e il bambino non riesce a rimanere entro le linee quando deve colorare un album, oppure quando il bambino continua a dipendere dalla sua mano per l’ispezione e l’esplorazione dei giocattoli o altri oggetti, ma anche la difficoltà a giocare con la palla, normalmente in età pre-scolare. Queste attività possono richiedere tanto tempo per essere portate a termine, o nella peggiore delle ipotesi si tende ad evitarle.

La scarsa coordinazione occhio-mano può avere un’ampia varietà di cause, ma le due principali condizioni  sono relative alla sfera visiva e alla sfera motoria. Per questo insistiamo sempre molto sull’importanza dei controlli fin da piccolissimi, perché in molti casi è possibile intervenire prima che insorgano problemi o comportamenti oppositivi che spesso possono interessare l’intero ciclo scolastico del bambino.

Quando giocate a palla con i vostri figli (fatelo spesso e fatelo divertendovi) notate se presentano qualche difficoltà, parlatene con il vostro medico, potrebbe essere utile.

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Quando i colori fanno male

Il nostro sistema visivo percepisce la totalità della luce visibile come “incolore”.

Esiste però una condizione in cui si manifesta un problema nel “riconoscimento” da parte nel nostro sistema visivo di una o più lunghezze d’onda che compongono lo spettro della luce.

I sintomi sono sia disturbi legati alla visione, che disturbi legati al comportamento e alla coordinazione e prende il nome di Sindrome della Sensibilità Scotopica (SSS).

La SSS è stata identificata la prima volta negli anni ’80 dalla Dott.ssa Helen Irlen (da qui il nome) che nella sua pratica clinica come terapista ed esperta dell’area visuo–percettiva.

La Dott.ssa Irlen valutò che alcuni suoi pazienti con dislessia miglioravano la loro capacità di lettura anteponendo dei filtri colorati ai loro occhi.

Attualmente si calcola che l’incidenza della SSS è di circa il 46% nei pazienti che già presentano diagnosi di dislessia, deficit dell’attenzione, o difficoltà di lettura.

Molti problemi di apprendimento si manifestano nel momento in cui i caratteri del testo diventano più piccoli (3 elementare) e le pagine più affollate con più righe e interlinee ridotte.

E’ a questo punto i bambini possono manifestare fatica nella lettura, perdita di concentrazione già nelle prime righe, fare pause numerose e distrarsi, se non rifiutano categoricamente di lavorare, tenete presente che i primi sintomi possono comparire anche prima dei 7 anni.

Come distinguere un problema da un capriccio?


A tal proposito è fondamentale il lavoro di équipe tra le figure dell’ortottista, logopedista e neuropsicomotricista e lo screening dovrà essere eseguito a quest’età, circa 7 – 8 anni, poiché a lungo andare si possono manifestare fenomeni compensatori di varia natura e difficili da eliminare, ma ricordate anche nell’adulto è possibile intervenire.

In genere l’utilizzo di determinati filtri colorati da anteporre al testo (noi consigliamo l’occhiale) possono migliorare la sintomatologia e aiutare i colleghi nella riabilitazione.

Per saperne di piu:

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