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Quando fare la prima visita oculistica?

Un atteggiamento abbastanza condiviso è quello di effettuare una prima visita oculistica subito a qualsiasi età se ci sono particolari sospetti (prematurità, occhio storto, occhio molto grande e fotofobico, riflesso bianco della pupilla, etc), intorno ai tre anni se c’è un’ importante familiarità per problemi visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo, strabismo), intorno ai cinque anni o in ogni caso prima che incomincino gli impegni scolastici per tutti gli altri.

L’ortottica è una branca dell’oftamologia che da sempre si occupa della prevenzione, della valutazione dei disturbi motori e sensoriali della visione, della riabilitazione dell’handicap visivo, e dell’esecuzione degli esami strumentali. L’orotottista si integra con l’oculista (medico oftalmologo) che rimane base fondamentale per l’indicazione della terapia che sia ortottica, farmacologica o chirurgica.

L’occhio pigro o ambliope si sviluppa soprattutto per due cause:la presenza di uno strabismo o di una anisometropia (elevata differenza del difetto refrattivo nei due occhi) che portano ad un non utilizzo della vista nei primi anni di vita. Una volta diagnosticata, l’ambliopia, richiede oltre alla correzione del difetto di vista se presente, anche un trattamento che può essere occlusivo e/o ortottico, che dà risultati tanto più brillanti quanto più precoci sono state la diagnosi e il trattamento

È il difetto di vista più diffuso specie nei paesi più progrediti ( circa 1/3 della popolazione) . Si dice miope un occhio che ha un asse antero-posteriore più lungo del normale e che manifesta una ridotta capacità visiva per lontano ma una buona capacità visiva per vicino. La causa è dovuta a diversi fattori: eccessiva curvatura della cornea, accentuata curvatura del cristallino o eccessiva lunghezza del bulbo oculare. La miopia si quantizza in diottrie e si considera lieve una miopia compresa tra meno di una diottria e tre diottrie, media una miopia sino a sei diottrie, elevata una miopia oltre le 6 diottrie. La miopia si corregge con lenti negative equivalenti alle diottrie del difetto, attraverso occhiali o lenti a contatto oppure si può ricorrere alla chirurgia LASER (chirurgia refrattiva). Le miopie elevate possono con maggiore frequenza complicarsi con rotture retiniche, distacco retinico ed emorragie maculari. È bene quindi, programmare controlli periodici, clinici e strumentali, con i propri specialisti.

È un difetto visivo caratterizzato da un occhio meno lungo del normale. Si quantizza in diottrie e si corregge con lenti positive poste su di un occhiale o come lente a contatto e può raggiungere e superare, ma molto raramente le 8 – 9 diottrie. L’ipermetropia si corregge con lenti positive equivalenti alle diottrie del difetto, attraverso occhiali o lenti a contatto oppure si può ricorrere alla chirurgia LASER (chirurgia refrattiva) È bene tenere presente che nei bambini ipermetropi un eccesso di accomodazione (capacità di mettere a fuoco) può provocare l’insorgenza di uno strabismo.

L’astigmatismo è un difetto visivo che può comparire isolato o più spesso associato a miopia o ad ipermetropia. Si quantizza in diottrie e può raggiungere valori, ma per fortuna raramente, di 6 – 8 diottrie. L’astigmatismo si corregge con lenti cilindriche equivalenti alle diottrie del difetto, attraverso occhiali o lenti a contatto oppure si può ricorrere alla chirurgia LASER (chirurgia refrattiva).

Lo strabismo è la perdita della visione binoculare per uno scompenso dell’equilibrio muscolare. Un occhio appare deviato rispetto all’altro. Può essere sia latente (compare solo in alcuni momenti) o manifesto (l’occhio appare constantemente deviato). Può essere convergente , divergente o verticale. La sua correzione può avvenire attraverso esercizi ortottici mirati e/o la correzione chirurgica

La diplopia è la visione doppia dello stesso oggetto, la causa più frequente è una paralisi muscolare a carico di uno o più muscoli oculari. E’ rara nei bambini. Ma alle volte può essere il sintomo prodromico della comparsa di uno strabismo. Quindi è sempre opportuno programmare una vista oculistica e ortottica. La diplopia è invece più comune negli adulti. Se è causata, da un episodio acuto, si può risolvere spontaneamente o con l’aiuto di una particolare correzione da occhiale (lenti prismatiche). Altre volte la comparsa della diplopia è legata patologie sistemiche (Tiroidite Acuta o Diabete, Sclerosi Multipla, ecc), in questo caso la terapia è più complessa e la riabilitazione avviene in collaborazione dello specialista neurologo e dell’oculista.

Il corretto uso delle lenti a contatto in età pediatrica non solo non ha controindicazioni (si pensi che l’uso di lenti è obbligatorio nei neonati operati al 2°-3° mese di vita per cataratta congenita) ma può comportare notevoli vantaggi per la vista del bambino. Le lenti a contatto, infatti, non causano distorsioni delle immagini, consentono una visione binoculare nitida in ogni situazione e una maggiore stabilità visiva. Le lenti a contatto, inoltre, al contrario degli occhiali, non si appannano in presenza di sbalzi di temperatura. Accanto ai benefici visivi, le lenti a contatto offrono anche una serie di vantaggi estetici e pratici. Molti bambini, infatti, rifiutano gli occhiali perchè indossandoli si sentono goffi e buffi e possono essere soggetti alle classiche prese in giro dei compagni. Gli occhiali, inoltre, risultano scomodi durante il gioco o la pratica sportiva. Uno studio americano condotto dalla Ohio State University ha evidenziato, inoltre, che la maggior parte dei bambini preferisce le lenti a contatto e che grazie ad esse si sente più sicuro di sé e soddisfatto. E’ essenziale prestare attenzione all’igiene delle lenti a contatto. Infatti le lenti a contatto possono essere fonte di infezioni, anche molto gravi, se la loro manutenzione non è eseguita secondo le indicazioni dello specialista. Ovviamente la scelta di utilizzare le lenti a contatto invece degli occhiali deve essere fatta in accordo con l’ortottista e l’oculista.
In collaborazione con il Sig. Marco D’Alesio (Contattologo)

È la visione contemporanea dei due occhi . L’immagine cadendo su punti corrispondenti delle due retine viene percepita contemporaneamente dai due occhi, inviata al cervello e percepita in maniera singola. La fusione corticale delle due immagini dà luogo ad una funzione molto sviluppata nell’uomo ma presente in tutti gli animali che hanno gli occhi in posizione frontale e che si chiama stereopsi o stereoscopia o visione binoculare singola. La stereopsi consente di percepire un oggetto tridimensionale nella sua profondità spaziale con un’acuità molto maggiore di quella possibile con la sola visione monoculare, ma essa ha un limite di distanza entro cui può operare, dell’ordine di 6÷8 m dall’osservatore.

Il fenomeno è dovuto all’incapacità dell’iride di chiudere la pupilla a fronte del lampo troppo veloce del flash. Il lampo stesso va dunque a colpire la retina, altamente vascolarizzata che riflette quindi luce rossa.

Si riscontra spesso nei pazienti miopi o astigmatici che hanno difficoltà nel riconoscere oggetti lontani con adeguata chiarezza. Socchiudendo gli occhi infatti, si migliora la messa a fuoco degli oggetti soprattutto in condizioni di poca luce.

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