Come si fa la vista ortottica?

La visita ortottica viene effettuata attraverso una serie di strumenti/giochi, in questo modo è possibile avvicinarsi al bambino senza essere invadenti, conquistando la sua fiducia.

Una volta riuscito a comunicare con lui, la visita ortottica prevede la misurazione della capacità visiva attraverso il riconoscimento di oggetti e/o segni (per esempio E di Albini) nei bambini di età prescolare, o attraverso la lettura di lettere o numeri nei bambini in età scolare.

Oltre all’esame del visus (capacità visiva), e dopo aver valutato la necessità o meno di una correzione ottica (che è alla base di ogni terapia), si valuterà la visione binoculare in tutti i suoi aspetti.

Durante la visita ortottica verranno infatti esaminate tutte le abilità visive del paziente ovvero:

Fissazione: puntare o spostare rapidamente lo sguardo da un oggetto all’altro.

Tracciamento: seguire oggetti in movimento in modo costante e preciso (es.: afferrare la palla, tenere il segno durante la lettura anche se il libro o il lettore cambiano di posto)

Convergenza: far convergere gli occhi l’uno verso l’altro per guardare gli oggetti vicini (o le parole del libro alla distanza di lettura) e mantenere un allineamento oculare comodo ed efficiente nel tempo (durata dell’attenzione).

Stereopsi: determinare la profondità, il rilievo o la distanza relativa degli oggetti guardandoli contemporaneamente con entrambi gli occhi.

Campo visivo: area visiva nella quale è possibile vedere forme, individuare la posizione relativa degli oggetti nello spazio e apprezzare il contrasto e la sensibilità al movimento nella visione laterale.

Percezione della forma: organizzare e riconoscere gli stimoli visivi, notandone uguaglianze e differenze (la differenza tra “era” ed “are”, tra “nello” e “bello”, 21 e 12, “O” maiuscola ed “o” minuscola).

Capacità motorie oculari:

  • tracciamento visivo / inseguimenti visivi
  • capacità di seguire un bersaglio che si muove lentamente
  • capacità di saltare / spostarsi da un bersaglio all’altro
  • convergenza / divergenza
  • capacità degli occhi di muoversi insieme verso l’interno e verso l’esterno
  • capacità degli occhi di mantenere l’attenzione su un oggetto fermo.

 

 

Nell’ambiente scolastico, le capacità motorie oculari sono importanti da valutare perché sono abilità di base per lo sviluppo della vista e della coordinazione tra più sistemi, come per esempio mani e occhi che lavorano insieme per completare i compiti, e sono anche essenziali per leggere, scrivere e copiare dalla lavagna.

Se il bambino sembra avere difficoltà con uno dei compiti sopra descritti, sarebbe meglio programmare una visita oculista e ortottica per valutare la presenza o meno di patologie oculari come difetti di vista e anomalie della visione binoculare.

Visione binoculare: vedere con entrambi gli occhi e combinare le informazioni ricevute da ciascun occhio in modo da costruire un’unica immagine mentale.

La visione binoculare singola è caratterizzata dalle seguenti fasi:

  1. Percezione simultanea: le due immagini colte da ogni singolo occhio in un dato istante vengono percepite dal cervello simultaneamente ma in punti diversi dello spazio.
  2. Sovrapposizione: due immagini differenti sono viste dai due occhi simultaneamente e nella stessa direzione e vengono percepite dalla corteccia cerebrale sovrapposte.
  3. Fissazione bifoveale: gli occhi hanno imparato ad orientarsi con precisione su un oggetto visivo. La mira fissata si proietta sulle retine dei due occhi in due punti corrispondenti: le fovee.
  4. Fusione: quando si sono realizzate tutte le condizioni precedenti il cervello è in grado di integrare i segnali provenienti dai due occhi in una percezione singola.
  5. Stereoscopia: la percezione della tridimensionalità degli oggetti si ottiene fondendo due immagini retiniche leggermente differenti. Il cervello è in grado di leggere questa lieve disparità come un’immagine unica in rilievo.
Perché sono importanti questi passaggi?

Se vengono saltati, l’equilibrio visivo risulta compromesso.

La persona acquisisce la visione binoculare proprio ripercorrendo tutte queste tappe “naturali” durante i primi anni di vita.

Può accadere infatti che il bambino compia questi passaggi in modo più debole di un’altro o non riesca a portare a termine delle tappe.

Questo succede se si incontrano nel corso dei primi anni di vita, delle difficoltà di tipo ambientale, emotivo o traumatico con conseguente perdita della visione binoculare completa.

La riabilitazione visiva propone al paziente di ripercorrere questi passaggi naturali: li insegna se mancano, li ripristina se sono andati persi, li rinsalda se sono deboli.

Quando è consigliabile fare la visita ortottica?
  • a 3 anni, e possibilmente non oltre, sopratutto se in famiglia ci sono casi di strabismo, ambliopia (occhio pigro), o difetti di vista importanti.
  • durante la frequenza della scuola elementare, per il maggior impegno visivo richiesto

inoltre appena si manifestano sintomi quali:

  • se chiudendo uno solo dei due occhi con la mano, si innesca una reazione di pianto e/o paura, ma anche semplice insofferenza
  • se le pupille dei due occhi non mostrano lo stesso colore nero intenso, ma un riflesso biancastro
  • se i due occhi non appaiono perfettamente dritti, o tende a chiuderne uno
  • se durante il gioco o la lettura assume una posizione viziata (anomala) del capo
  • se durante l’applicazione visiva lamenta bruciore agli occhi, lacrimazione, mal di testa
  • se tende ad avvicinarsi molto agli oggetti o alla televisione.

In questi casi è fondamentale programmare un incontro con lo specialista per poter gestire al meglio i dubbi e non arrivare troppo tardi alla terapia.

Ma la visita ortottica la fanno solo i bambini?

No assolutamente no. La visita ortottica viene eseguita anche a pazienti adulti che accusano problemi di affaticamento oculare, mal di testa, visione confusa in assenza di patologie oculare già accertate dall’oculista.

Quindi possiamo dire che la visita ortottica può essere fatta da 0 a 90 anni!

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