Oggi ci sono diversi fattori che fanno parte di uno stile di vita innaturale, e che condizionano in negativo la nostra vista.
Ecco i 3 esempi più eclatanti.
Vietarla è forse un’azione ancora più negativa.
Un buon compromesso è quello di educare i bambini al suo corretto uso.
La distanza dal monitor deve essere di almeno 3 metri per i bambini dai 10 anni in poi.
Se il bambino è più piccolo può sedere a una distanza inferiore dal televisore. La stanza dove guarda la TV dev’essere illuminata in maniera soffusa, in modo che il campo visivo possa rimanere aperto senza mai essere completamente concentrato sul monitor dell’apparecchio.
È bene non lasciarlo davanti alla TV oltre un’ora consecutiva e durante la pubblicità, approfittane per distrarlo e far in modo che stacchi gli occhi dal monitor.
Le regole sono più o meno le stesse che valgono per la televisione.
Anche in questo caso, si tratta di apparecchi che hanno la caratteristica negativa di concentrare l’attenzione, e la vista, in uno spazio ristretto per un lungo intervallo di tempo, escludendo gradualmente l’importanza che dovrebbe essere data alla periferia del campo visivo.
Nell’uso di computer e tablet è importante aprire il campo visivo.
Di tanto in tanto, guardando il monitor, muovi le mani lateralmente alla testa, chiedendo al bambino di percepire il movimento, anche solo per qualche secondo.
Poi invitalo a fare lo stesso da solo.
Ormai i bambini iniziano a farne uso sempre prima.
Il problema ulteriore con questi dispositivi è che la dimensione degli schermi rende visivamente ancora più stressante il loro utilizzo.
In questo caso l’ampiezza del campo visivo viene ridotta ancora più drasticamente.
Se il bambino usa il cellulare per molto tempo, la sua vista finirà con l’adattarsi all’ampiezza del monitor.
Ciò che vede, quindi, ha le dimensioni del monitor, tutto il resto finisce con lo scomparire dalla sua percezione.
L’uso reiterato di dispositivi tecnologici ha anche un altro effetto collaterale, collegato all’attenzione.
Più l’attenzione è concentrata in uno spazio ridotto, più si riduce l’ampiezza del campo visivo.
Un aiuto concreto per la salute degli occhi dei bambini è di cercare di svolgere attività che li portino ad aprire la mente, ad ampliare costantemente la loro osservazione e attenzione.
Ecco quindi che le abitudini visive sono la base del modo di vedere nostro e dei nostri bambini.
Sono queste, e non le difficoltà visive, che costruiscono la vista e la capacità di vedere.