Chi sono

Oculus Reparo nasce da un’idea, una bellissima idea fra colleghe, che poi si sviluppa e prende forma piano fino ad arrivare al 09 Aprile del 2022 giorno in cui si aprono le porte dello studio Oculus Reparo – Ortottica e Riabilitazione Visiva – a Via Latina 124, 00198 Roma, nel quartiere di Appio-Latino gestito da me, Federica Tortelli (laureata nel 2002 in Ortottica Assistenza in Oftalmologia c/o Università La Sapienza di Roma), ortottista appassionata e con mille idee in testa.

Con Oculus reparo ho voluto progettare uno spazio nuovo dedicato alla prevenzione e alla riabilitazione dei deficit visivi sia dei piccoli pazienti che di pazienti adulti, offrendo il tempo necessario a far comprendere gli strumenti migliori per affrontare la problematica.

Credo infatti nell’importanza della prevenzione e nell’ascolto del paziente: accade a volte, che i bambini, per esempio, manifestino il loro disagio con l’unico mezzo che conoscono, il capriccio. Ho potuto notare che comportamenti a volte “distruttivi” altro non erano che difetti visivi non diagnosticati.

Oppure capita di incontrare persone adulte, che lamentano disturbi come: mal di testa, stanchezza visiva eccessiva, che rendono la vita lavorativa e familiare più difficile.
In questo caso è comune riscontrare lievi deficit visivi o cattive abitudini posturali che con semplici accorgimenti, e con l’aiuto, laddove necessario, degli specialisti con i quali collaboriamo, possono essere risolti.

Nel caso dei pazienti più piccoli, ascoltare i genitori e programmare interventi mirati in funzione delle abitudini familiari, sono elementi fondamentali che servono a non sconvolgere troppo l’equilibrio che si crea all’interno di una famiglia, e nello stesso tempo raggiungere insieme l’obiettivo prefissato.

Ma non basta solo ascoltare, ovviamente, serve costante aggiornamento, e collaborazione con le altre figure sanitarie come logopedisti, TNPEE, oculisti, neuropsichiatri, nutrizionisti (sì anche il nutrizionista può aiutare a volte!) psicolgoi e osteopati.

Sembrano tutte figure “scombinate” fra loro ma esiste un filo che le unisce: l’essere umano.