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Le tappe fondamentali per occhi sani. 5/6 anni

Eccoci arrivati alla tappa 5/6 anni, questa secondo noi è una tappa FONDAMENTALE alla quale nessun bambino dovrebbe mancare: in questa fascia di età, quindi dall’ultimo anno della materna all’inizio della prima elementare, la visita ortottica è essenziale perché sarà mirata ad indagare anche abilità visive “complesse” necessarie per la corretta acquisizione delle competenze scolastiche, andremo ad osservare ogni aspetto della visione del bambino:

  • Valutazione dei movimenti lenti e rapidi (pre-requisito per le saccadi, i movimenti oculari che ci permettono di leggere senza errori) attraverso diversi test divertenti e “leggeri” per lui ma MOLTO indicativi per noi.
  • Valutazione della binocularità…nel tempo: scoop! in realtà non basta avvicinare una penna davanti agli occhi per capire se gli occhi deviano o meno, è necessario studiare come nel tempo questi reagiscono allo stimolo per vicino e alla “fatica”.  Molto spesso la prima risposta all’inizio della visita è buona ma se si ripete alla fine dopo aver eseguito altri test si scopre la fragilità della visione binoculare, perché probabilmente il mantenimento di un determinato impegno visivo (fondere le immagine, mantenere la visone binoculare stabile nel tempo) rapportato nel tempo tende ad alterare la capacità visiva binoculare; i sintomi posso andare dal rossore oculare al mal di testa, dalla distrazione alla vera e propria opposizione nello svolgere un determinato compito.  Pensiamo al tempo che un bambino dedica allo studio, possiamo immaginare che in queste condizioni i compiti non debbano essere proprio una passeggiata
  • Valutazione della coordinazione oculo-manuale: per comprendere com’è il rapporto con lo spazio circostante, gioca a palla? va in bici? Ama disegnare? Come lavora sul foglio? Come interagisce con gli strumenti di scrittura e disegno? Ha difficoltà nell’equilibrio, inciampa è un pò goffo? Sono domande che necessitano di risposte chiare ed è importate valutare ogni aspetto.

Questo “breve” elenco è solo una parte della visita ortottica che faremo a quest’ età. Perché iniziare con il giusto bagaglio e senza fatica rende la vita più semplice… anche quando è complicata!

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Oliver Racconta: Labioschisi/Palatoschisi e Occhi

Inauguriamo la Rubrica Oliver Racconta con il caso di G.

G. è una meravigliosa bambina 6 anni, nata con palatoschisi, già sottoposta a chirurgia.

Mancava la visita ortottica: PAC compensativa, strabismo divergente latente che aumenta con il lavoro, il visus non è perfetto, G. presenta una leggera ipermetropia che abbiamo deciso di correggere e al controllo abbiamo rotto il muro dei 10/10 ma c’è ancora un pò di lavoro da fare per “rimetterla in riga”… e siamo pronti, anche con il supporto della logopedista e dell’osteopata.

Labioschisi e palatoschisi (CL e P) rappresentano la seconda deformità congenita più frequente dopo il piede torto (altro capitolo), e non sono solo dei difetti cosmetici, ma anche funzionali che richiedono la totale attenzione dei medici e dei genitori.

Uno studio (link sotto) ha rilevato che nei pazienti con labiopalatoschisi sottoposti a screening, non è raro incontrare anomalie oculari associate:
1 posto: anomalie della palpebra (symblepharon, ectropion, colobomi palpebrali – assenza di tessuto), euryblepharon e ptosi).
2 posto: lo strabismo, latente o manifesto,
a seguire: difetti orbitali e anomalie dell’apparato nasolacrimale, errori refrattivi: miopia, ipermetropia, astigmatismo e infine dermoidi.

Pertanto, i bambini con CL e P dovrebbero essere valutati il prima possibile dopo la nascita ma anche durante e al termine della ricostruzione da un team multidisciplinare che coinvolge oltre al pediatra, l’oftalmologo e specialisti di maxillo-facciale, otorinolaringoiatria e chirurgia plastica e logopedista, anche l’ortottista, per poterli accompagnare nel completo recupero delle funzioni deficitarie, infatti i problemi medici in questo gruppo di bambini sono globali e quindi non dovrebbero essere considerati isolatamente, per non parlare degli aspetti psicologici… In Team si lavora meglio!

ecco il LINK per accedere all’articolo: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3177494/

Piaciuto il post? Parliamone insieme nei commenti.

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Ma gli occhiali… dovevo portarli in visita?

Quante volte ci è capitato di sentirci dire “Oh mi sono dimenticato gli occhiali!” oppure “sì forse mio nonno portava gli occhiali, o forse era cieco non ricordo…”? Molte.

Conoscere la storia medica della propria famiglia, per esempio se ci sono o ci sono stati casi di diabete, di cardiopatie o per esempio anche problemi di lettura e difficoltà scolastiche (cugini dislessici ecc), è molto importate perché guida la nostra visita.

Focalizzare l’attenzione su determinati disturbi come il mal di testa, o gli occhi rossi dopo lo studio o il lavoro al computer, può essere utile in quadro più ampio di disturbo refrattivo (ipermetropia, miopia, astigmatismo).

E quante volte vi capita di ricordarvi cose dovevate dire al vostro medico DOPO aver concluso la visita?

Ecco noi abbiamo deciso di rendere tutto più semplice, come è nostra abitudine. Abbiamo preparato per tutti coloro che lo vogliono un PDF chiamata “Appunti per la visita” composto di 3 pagine.

Le prime 2 pagine sono domande rivolte a voi, per cui avrete anche tempo di approfondire prima della visita, mentre la 3 pagina è per voi, potrete scrivere tutte le domande che vi vengono in mente inerenti alla visita che andrete a fare. Ricordate nessuna domanda è sciocca, e tutte meritano una risposta.

Inoltre visto che è un file PDF, non è necessario stamparlo, ma potrete compilarlo direttamente sul telefono o sul computer… perché siamo onesti, possiamo dimenticare gli occhiali ma difficilmente dimenticheremo il telefono.

Le Oculus Reparo

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Mal di denti? Vai dall’ortottista

Ti fanno male i denti? Vai dall’ortottista!

No non è vero, prima di tutto passa comunque dal dentista!

Ma è appurato che esistano correlazioni funzionali tra l’apparato visivo e quello stomatognatico (ossia tutte le strutture ossee, articolari, muscolari, vascolari e nervose che partecipano alle funzioni fisiologiche di – masticazione – deglutizione – fonazione (articolazione del linguaggio parlato) – sbadiglio – sorriso – respirazione), in particolare sembra ci sia una corrispondenza tra disturbi oculari (miopia, ipermetropia, astigmatismo, strabismi e deficit di convergenza) e malocclusione dentale.

La funzione visiva è fortemente interconnessa con altre funzioni volte all’orientamento dell’individuo nello spazio circostante. Tra questi, ci sono, ad esempio, il posizionamento della testa rispetto al rachide cervicale, per il mantenimento di una postura eretta, e i movimenti coordinati della testa e degli occhi per l’esplorazione dello spazio circostante. Queste interconnessioni si realizzano attraverso collegamenti neurologici, che coinvolgono anche l’apparato stomatognatico.

Esistono 3 classi per identificare le malocclusioni dentali:

Prima classe: si verifica quando l’arcata superiore sovrasta di poco quella inferiore. Condizione lieve

Seconda classe (chiamata anche retrognatismo e affollamento dentale): si verifica quando l’arcata superiore sovrasta di molto quella inferiore, spesso associata all’affollamento dentale (posizione anomala dei denti e degli spazi tra di essi)

Terza classe (detta anche progenismo o morso inverso): si verifica quando i denti presenti sull’arcata mandibolare sono avanzati rispetto a quelli dell’arcata mascellare.

L’alterazione della posizione della mandibola può causare un’alterazione temporanea della posizione della linea pupillare, portando i muscoli oculari ad intervenire per mantenere gli occhi dritti. In particolare è stato evidenziato che i difetti di convergenza oculare sono associati a deviazioni laterali mandibolari funzionali nei bambini e ad un aumento dell’overjet e overbite ( L’overjet descrive la distanza orizzontale tra gli incisivi superiori e inferiori. Idealmente, la distanza è di soli 1-2 mm. Si parla di un overjet positivo quando i denti superiori sono molto più avanti rispetto a quelli inferiori. Nel caso di un overjet negativo, i denti inferiori sporgono in avanti rispetto a quelli superiori: il cosiddetto prognatismo;

A differenza dell’overjet, l’overbite descrive la posizione verticale dei denti in relazione tra loro. Normalmente, la sporgenza è di 2-3 mm e i denti superiori si trovano davanti a quelli inferiori. Tuttavia, se i denti anteriori superiori coprono completamente i denti inferiori, si parla di morso profondo. Se invece i denti superiori sono coperti da quelli inferiori, si parla di morso coperto).

I disturbi della motilità oculare sono associati a morso incrociato unilaterale con deviazione della linea mediana nei bambini, mentre i difetti di vergenza fusionale (esoforia) sono associati a malocclusioni molari di classe II.

La miopia nei bambini è associata alla presenza di un morso crociato e di malocclusioni di classe II, divisione I e a un’attività tonica del muscolo temporale anteriore.

L’ipermetropia nei bambini è associata alla presenza di un morso incrociato e alla presenza di malocclusioni di I classe.

L’astigmatismo è associato alla presenza di malocclusioni di I classe.

I risultati mostrano che l’alterazione dell’occlusione dentale può indurre alcune fluttuazioni nella messa a fuoco visiva. Il fenomeno si è verificato dopo aver indossato per un po’ di tempo un apparecchio di riposizionamento ortopedico mandibolare.

Ecco a voi un altro aspetto dell’ortottica che non avevate considerato.

Dobbiamo sempre considerare il nostro corpo con come mattoncini separati ma come una torre in equilibrio sulla terra, dalla nascita al completo sviluppo cresciamo e ci adattiamo, a volte in maniera anomala e manifestare disturbi che presi separatamente non riescono ad essere risolte, mentre possono essere corrette insieme a più specialisti, come noi ortottisti che collaboriamo sia con i dentisti che con gli osteopati, i fisioterpisti, i logopedisti ecc…

A volte basta un bel sorriso…all’ortottista per stare meglio.

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Non è solo un gioco: Il Puzzle

Oggi vogliamo puntare l’attenzione su un gioco molto affascinante, il Puzzle, ma prima dobbiamo fare una distinzione fra due concetti importanti, la Vista e la Visione.

La vista è la capacità dell’occhio di discriminare gli oggetti, mentre la visione è una interrelazione fra i due occhi insieme e il cervello, la visione ci permette di capire cosa vediamo, una buona vista permette che questo accada. Le abilità visuo-spaziali rappresentano quindi la capacità di dire dove si trovano gli oggetti nello spazio, dove siamo noi e le nostre parti del corpo oltre a saper indicare quanto sono lontani gli oggetti da noi e l’uno dall’altro, qui elenchiamo le più importanti:

  • Direzionalità (destra sinistra su giù)
  • Costanza della forma (la capacità di percepire alcune caratteristiche simili nelle forme)
  • Percezione figura-sfondo (la capacità di differenziare la figura dallo sfondo)
  • Chiusura visiva (essere in grado di “concludere” un’immagine anche se incompleta)
  • Memoria visiva (la capacità di richiamare informazioni visive precedentemente presentate)

Le abilità di elaborazione visuo-spaziale fanno parte della vita di tutti i giorni come potete immaginare, e si perfezionano con la crescita, per esempio sapersi allacciare le scarpe, saper leggere o saper trovare una strada in una mappa sono fini elaborazioni delle nostre abilità visuo-spaziali, ma se questa abilità “salta”, non si sviluppa correttamente cosa accade? Lo spieghiamo con un gioco che interessa lo sviluppo psico-visuo-motorio del bambino: il Puzzle
Fare un puzzle non è semplice, richiede tutte le abilità sopra elencate, prima di tutto il bambino deve vedere l’immagine nel suo insieme e memorizzarla, poi dovrà applicare le altre abilità per concludere il puzzle, distinguere i frammenti di immagini e posizionarli su un piano, farli corrispondere fra loro, dare la giusta direzione ai pezzi del puzzle e immaginare come si concluderà l’immagine anche con i pezzi ancora non posizionati.

La difficoltà che si riscontrano nel concludere questo tipo di giochi possono diventare un problema durante gli apprendimenti (lettura, scrittura, matematica) che richiedo questo tipo funzioni perfettamente sviluppate.
Se un bambino tende ad evitare di mettersi alla prova con questo tipo di giochi, non è da sottovalutare, perché potrebbe celarsi un problema dovuto ad un’alterazione della visione binoculare, per esempio un’ambliopia non corretta, uno strabismo latente, una difficoltà di mantenere la convergenza o proprio un difetto visivo come può essere un astigmatismo o un’ipermetropia.
Ricordate quanto sono importanti la vista e la visione perché permettono al vostro bambino di entrare in contatto con il mondo e creare una relazione con esso.

Intanto noi e Oliver vi abbiamo preparato una piccola sorpresa.

Un file scaricabile con dei puzzle da ritagliare (seguendo la linea tratteggiata) e per i più bravi mischiare tutti e poi ricostruirli insieme.

Se avete dubbi o avete bisogno di confrontarvi con noi, potete chiamarci, scriverci, mandare un piccione…

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Cefalea e occhi – parte 2

La cefalea a Grappolo

Che cos’è?

E’ un tipo di mal di testa caratterizzato da un dolore orbitale intenso, monolaterale, della durata compresa tra 15 e 180 minuti circa senza trattamento. Gli attacchi si manifestano in periodi attivi, denominati “grappoli“, della durata di settimane o mesi con frequenza variabile.

Le cause?

E’ una cefalea primaria (non causata quindi da un’altra patologia) che colpisce soprattutto gli uomini (ha un’incidenza inferiore allo 0,5% nella popolazione maschile e allo 0,1% in quella femminile). Le cause che danno origine alla cefalea a grappolo non sono ancora note , ma secondo diversi studi il malfunzionamento dell’ ipotalamo potrebbe giocare un ruolo importante

Quali sono i sintomi visivi associati?

Il paziente può presentare:

  • rossore congiuntivale (iperemia)
  • lacrimazione
  • edema palpebrale
  • arrossamento peri – orbitario
  • miosi
  • ptosi

Come prevenire la cefalea a grappolo?

Anche in questo tipo di mal di testa uno stile di vita sano ed equilibrato può ridurre l’incidenza della patologia.

Nei casi di cefalee  a grappolo episodiche e non croniche, l’assunzione di alcuni farmaci può essere d’aiuto.   Vi consigliamo sempre di rivolgervi ad un  medico specialista che vi aiuterà nella diagnosi e gestione della patologia.

Anche in questo caso è utile tenere il Diario del Mal di Testa per poter monitorare al meglio l’andamento del mal di testa e poter essere ancora più precisi quando ne parlerete con il vostro medico.

Ecco il link per scaricarlo Diario del Mal di Testa

A presto!

Federica, Paola, Erika e Oliver

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Diario del Mal di Testa da scaricare

Abbiamo creato un Diario in cui rispondendo alle domande, potrete riuscire a “costruire” una sorta di percorso del del vostro disturbo o di quello dei vostri bimbi. le domande sono talmente semplici che a volte non ci si pensa… ma le risposte posso essere di aiuto al vostro medico o specialista che vi sta seguendo.Un consiglio, semplice, ma a volte difficile da seguire, siate sinceri, se avete preso ottomila caffè, scrivetelo, se non avete bevuto neanche un goccio d’acqua: Ok. Chi leggerà le vostre note non è perfetto e non vi giudica, ma può aiutarvi a correggere dei comportamenti.

Lo trovate nella versione Blu – Adulti e in quella Gialla – Kid.

Speriamo possa esservi utile

Federica, Paola, Erika e Oliver

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Cefalea e Occhi – Parte 1

Che fastidio qui! Base del naso, dietro gli occhi, spegni la luce… me la staccherei!

Si è lui l’odiato mal di testa più correttamente definito come Cefalea, è uno dei disturbi più comuni e più fastidiosi ma ancora privo di una esatta ed esauriente spiegazione scientifica.
Ognuno di noi, almeno una volta, ne ha sofferto: si presenta come un dolore alla testa, diffuso o circoscritto, pulsante o fisso, talvolta accompagnato da altri sintomi (vomito, febbre, vertigini, aumento della lacrimazione, fotosensibilità).

La cefalea può essere un sintomo di un disturbo visivo?
Sì, i tipici sintomi del mal di testa derivante dai disturbi della vista (pulsare alle tempie, cerchio alla testa, annebbiamento della vista, rossore oculare e lacrimazione) insorgono normalmente dopo aver trascorso del tempo al computer (vale anche scorrere lo schermo del telefono) o dopo tempo passato a leggere e se questo è il tuo caso, è sicuramente consigliabile un test approfondito della vista.
Tra le cause più frequenti riscontriamo:
• un’ipermetropia non corretta (soprattutto nei casi di un difetto lieve o moderato )
• uno strabismo latente (gli occhi devono faticare moltissimo per mantenersi allineati)

Ti consigliamo di:

  1. programmare una visita oculistica ed ortottica
  2. mantenere sempre un sufficiente livello di idratazione corporea
  3. svolgere attività fisica come ad esempio una bella passeggiata all’aria aperta
  4. evitare lo stress… (vabbè questa dovevamo scriverla perché è d’obbligo ma…)

E se a soffrirne sono i bambini? In questo caso a maggior ragione la visita del fondo oculare con l’oculista e il controllo ortottico per valutare la presenza di difetti della motilità oculare sono ancora più importanti, inoltre un mal di testa a partenza dalla zona del sopracciglio che si dirama all’orecchio e alla base del collo può essere sintomo di un disturbo legato alle difficoltà di apprendimento.
Anche per i bambini, quindi, valgono le stesse regole degli adulti, inoltre un consiglio che vi diamo, e che è sempre valido:
tenente un “diario del mal di testa“: annotate quando compare, cosa stavate facendo, cosa avete mangiato, quanto è durato, che medicine avete preso: è utilissimo per il vostro medico o per il pediatra, e per noi specialisti.

Noi ne abbiano preparato uno per voi, nella versione Adulto e Bambino (KID). Lo potete scaricare direttamente da qui.

Nel prossimo articolo parleremo invece dei mal di testa che causano disturbi oculari a colte molto debilitanti. Nel frattempo vi salutiamo

Federica Paola Erika & Oliver

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E a mamma chi ci pensa?

Sarà che da quando Oculus Paola ci ha detto che a Maggio diventeremo Zie… la nostra attenzione è tutta concentrata sul quel meraviglioso pancione ma in realtà a noi le Mamme sono sempre piaciute!
Oggi dedichiamo il nostro post alle mamme in gravidanza, che non devono mai minimizzare eventuali cambiamenti o sintomi visivi.

Infatti la gravidanza è caratterizzata da una variazione importante dei livelli ormonali, aumento dell’afflusso di sangue, del dispendio energetico e dalla ritenzione idrica, che possono portare a cambiamenti anche nella visione, alcuni risolvibili dopo il parto, ma altri necessitano di una visita oculistica specialistica più accurata.

In particolare potreste percepire:

  • Secchezza oculare, dovuta a cambiamenti ormonali, da alleviare grazie all’instillazione di colliri a base acquosa o in forma d gel in base al grado di secchezza.
  • Intolleranza alle lenti a contatto dovuta alla secchezza, che dovrà essere gestita insieme al contattologo
  • Visione offuscata, dovuta alla ritenzione idrica, al diabete gestazionale, all’ipertensione o a una pressione sanguigna troppo bassa. Le donne in gravidanza soffrono di ritenzione idrica e i liquidi in eccesso possono essere trattenuti anche a livello degli occhi, con conseguenze sullo spessore della cornea. Questo può dare una vista offuscata e distorta.
  • Palpebre gonfie, sempre dovute alla ritenzione idrica, è consigliabile bere molto acqua e evitare una dieta ricca di sale
  • Generale affaticamento visivo
  • Punti luminosi e diplopia causate da l’ipertensione, il diabete gestazionale o la preeclamsia: con preeclampsia si intende lo sviluppo di ipertensione o il peggioramento di ipertensione esistente accompagnata dalla presenza di un eccesso di proteine nelle urine che si sviluppa dopo le 20 settimane di gestazione, che porta in particolare anche la perdita temporanea della vista, maggiore sensibilità alla luce e vista annebbiata.
  • Cambiamenti nella refrazione con aumento della miopia, ciò comporta un cambiamento nella prescrizione degli occhiali
  • Problemi alla vista legati all’anemia e alle emicranie

🦸‍♀️ Ehi Mamma! Quando hai fatto l’ultima visita oculistica?
È vero che andiamo sempre di corsa ma… Hai pensato anche a te? Chiama il tuo oculista o
parliamone insieme

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OSSERVAZIONE SPONTANEA

Quando credi che non guardo…

Ehi credi che non ti sto guardando…
Eh già! È fondamentale far sapere che la visita dell’ortottista non è limitata a quel lasso di tempo in cui il bambino o l’adulto leggono le lettere o seguono le luci. Assolutamente no.


La visita inizia nell’esatto momento in cui entrate in studio, perché molto della vostra vista ce lo dice il vostro comportamento.


Facciamo due esempi pratici, per quanto riguarda i bambini:
Entra un bambino vivace, attratto dal luogo nuovo che lo circonda e dal momento che ne è attratto lo esplora passando da una parte all’altra della stanza senza impedimenti, mostra attenzione anche ad oggetti posti a distanza, se è curioso, cerca con lo sguardo ogni cosa possa esserci intorno a lui, ha uno sguardo attivo, di esplorazione, fondamentalmente potremmo dire “ha interesse per l’ambiente”; ecco forse, sarà meno probabile che abbia difetti refrattivi elevati o alterazioni della visione binoculare in generale.


Se entra un bambino che è spaventato perché è in un posto che non conosce che si muove con più incertezza, che non cerca di esplorare e muove anche la testa per guardarsi in giro non riuscendo a seguire solo con gli occhi, ha ammiccamenti frequenti, fotofobia, uno sguardo erratico, a “scatti” o fisso o iperfisso degli occhi. Ecco allora è più probabile che le difficoltà motorie e di interesse possano trovare la loro causa in una funzione visiva debole o comunque non sufficiente a dare a quel bambino sicurezza.
Quindi possiamo dire che l’atteggiamento può dimostrarsi lo specchio della nostra funzione visiva, ci dice molto di chi siamo e dei problemi potrebbe avere, ed è la prima cosa che guardiamo di voi!

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